Cari cittadini di Rovigo,
quando ci viene chiesto perché abbiamo deciso di assumerci la responsabilità di guidare l’amministrazione di Rovigo, sempre, senza esitare rispondiamo: perché amiamo la nostra città! perché l’impegno civico e politico deriva da una passione che vive dentro di noi e che vogliamo condividere, mettendoci a disposizione con spirito di servizio.
Quando abbiamo pensato di impegnarci per la nostra città, lo abbiamo fatto anche alla luce della pochezza e dell’improvvisazione dimostrata dai partiti in questi anni.
È nostra convinzione che va cambiato completamente il modo di rappresentare le istituzioni cittadine, ripristinando confronto e dialogo, condivisione e partecipazione.
La nostra è una bellissima città con enormi potenzialità. Ma oggi appare abbandonata, isolata, impoverita. Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da un inesorabile decadimento architettonico, urbanistico, economico, sociale e culturale.

Negli anni hanno lasciato questo territorio:
la scuola della Guardia di Finanza,
la Caserma dell’esercito,
la Banca d’Italia;
tre cinema,
un numero allucinante di esercizi pubblici e di aziende.
Abbiamo ceduto alla gestione di altri territori:
la Camera di Commercio;
la società idrica;
la società del gas.
Sono finiti nel dimenticatoio:
la vocazione fieristica e gli eventi al Censer;
lo sviluppo legato all’Interporto.
Si è deciso di chiudere il Consvipo anziché riconvertirlo e sfruttarne le opportunità trasformandolo in una efficace e moderna Agenzia per lo sviluppo. Si è messa in discussione AS2, l’azienda che svolge servizi per i Comuni. Infine, l’avvilente e ingiustificabile chiusura di Casa Serena e delle piscine Baldetti e Tosi con il conseguente disagio per le famiglie, i ragazzi, gli sportivi ed i lavoratori.
Non è abbastanza? Non è impressionante?
In questi anni è mancato il dialogo tra l’amministrazione ed i cittadini. Le scelte sono state calate dall’alto creando un divario netto tra il Sindaco e la città, tra l’amministrazione ed i suoi quartieri e le sue frazioni.
Tutto questo nell’indifferenza generale perché sono mancati un dibattito ed un confronto veri, è mancata una seria opposizione, è mancata la capacità o la volontà di critica.
Noi pensiamo sia necessario un risveglio collettivo. Stiamo lavorando alla costruzione di un progetto nuovo, un nuovo patto CONCRETO per la città: in primo luogo tra noi cittadini; e poi tra i cittadini ed i commercianti, e gli imprenditori. Tra tutti quelli che vogliono davvero bene a questa città. Per programmare, pianificare, elaborare un percorso che risollevi Rovigo.
INSIEME, per il nostro futuro.
Se ho deciso di rimettermi in gioco come “portavoce” di un gruppo di cittadini, l’ho fatto perché queste persone che compongono la lista “Rovigo si Ama” rappresentano la comunità rodigina in tutte le sue espressioni: commercianti, liberi professionisti e partite IVA, infermieri ed operatori del sociale, pensionati, impiegati ed operai, professori, volontari.
Fin da giovane ho amato e seguito la politica, partecipando attivamente, quando ancora i partiti avevano un senso. Sapevano accompagnare la crescita dei giovani avvicinandoli all’impegno civile, condividevano programmi e progetti per il territorio, si occupavano dello sviluppo sociale ed economico della società. Formavano amministratori preparati.
Oggi tutto questo non c’è più. Ed è per questo che non abbiamo mai considerato l’idea di allearci con i partiti. Ancor di più vista la situazione in cui versano quelli locali.
In questi mesi siamo stati contattati “da destra a manca”. Abbiamo ricevuto proposte di ruoli in cambio di un passo indietro. Non ci siamo mai fatti dettare condizioni e scelte da nessuno. A chi vuole ascriverci a questo o quel partito rispondiamo: grazie ma no, grazie!
Perché allora i cittadini dovrebbero votarci? Perché siamo liberi. Perché nessuno ci può tirare per la giacca. Nessuno ci può imporre le scelte ed il percorso da intraprendere. Perché, a differenza di altri, non perderemo tempo nelle spartizioni, nella distribuzione di posti, nelle piccole o grandi scaramucce che hanno fatto cadere, ad esempio, le ultime tre amministrazioni, gli ultimi tre Sindaci.
I cittadini dovrebbero votarci perché il nostro modo di governare sarà popolare, come siamo noi. Gente normale, comune, che ha a cuore la propria città, i propri paesi.
I cittadini saranno determinanti nelle scelte della futura amministrazione perché saranno gli unici a poterci imporre quello che c’è da fare. E c’è tantissimo da fare! Basta guardarsi attorno. La prima cosa che faremo saranno le Consulte di quartiere e frazione aperte ai giovani a partire dai 16 anni.
Partecipazione. Condivisione. Libertà.
Questo è quello che mettiamo concretamente a disposizione del nostro territorio. Un progetto nuovo che guardi al futuro e che metta le basi per la rinascita della città. Uno sguardo in avanti, di ampio respiro che non pensi al giorno dopo ma che abbia l’ambizione di pianificare la Rovigo da consegnare alle prossime generazioni. E, proprio i GIOVANI sono i grandi assenti non solo dal dibattito politico ma, soprattutto, dall’impegno e dalla partecipazione alla vita amministrativa della città. Serve ribellione rispetto alla situazione attuale. Hanno il diritto-dovere di essere protagonisti da subito.
Per farlo serve la disponibilità, l’altruismo e la generosità di ognuno di noi, la professionalità e l’ingegno di tanti. L’obiettivo è quello di riunire tutti coloro che lo desiderano, che chiedono di mettersi a disposizione della propria comunità per lavorare pancia a terra su questi temi.
Liberi. Decisi. Concreti. Diversi dagli altri!
Perché, Rovigo si ama!
Federico Frigato
IL NOSTRO PROGRAMMA
- Cultura è economia. È necessario che commercio e turismo camminino insieme attraverso una efficace pianificazione delle aperture in corrispondenza di eventi culturali e sportivi significativi, in modo da sfruttarne al massimo l'indotto.
- La nostra identità. Rovigo può rilanciarsi solo con un progetto di marketing turistico e culturale complessivo, unendosi al resto del territorio polesano attraverso la valorizzazione dei suoi palazzi, delle chiese, del museo dei Grandi Fiumi, dei teatri, della nostra identità artistica, paesaggistica, enogastronomica, che ne raccontano la storia. Creazione da subito di un marchio per Rovigo. Realizzazione di accordi di programma con il territorio e con i grandi capoluoghi italiani ed esteri per la valorizzazione dei nostri personaggi e della nostra arte. Definizione delle linee guida per la creazione di un distretto culturale evoluto della Provincia di Rovigo e del ruolo fondamentale del capoluogo.
- Comunicazione accessibile a tutti. Utilizzare tutti i canali comunicativi. Aprire un vero info point in cui ci siano a disposizione mappe divulgative in formato tascabile cartaceo e/o virtuale con APP dei luoghi, dei locali e delle ricette della tradizione (in collaborazione con il commercio), riviste e libri del territorio, prodotti enogastronomici tipici (studio di un paniere di Rovigo con scelta di cibi, vini, eccellenze già presenti).
- Fare sistema. Pianificare un coinvolgimento mirato e profondo dei diversi soggetti (cultura, commercio, turismo), con momenti formativi e informativi che permettano a tutti di sentirsi protagonisti attivi di un progetto che porti Rovigo a diventare città accogliente ed ospitale in cui fermarsi non solo per una mostra o un evento.
- Il centro storico si attrezza per diventare accessibile e attrattivo. Attivazione di un marketing territoriale che preveda servizi per le esigenze di giovani, famiglie e adulti. Ad esempio, una ludoteca che permetta alle famiglie di fare shopping in centro. Sconti sui parcheggi per chi acquista in città. Ulteriori spazi per i giovani attrezzati con wifi e postazioni studio.
- Avviare tradizioni identitarie che partono dalla storia, dai luoghi ma che li proiettino nel futuro e nei temi urgenti e attuali. Rovigo e il Medioevo: torre Donà (torre medioevale tra le più alte d'Europa) deve essere illuminata a giorno per risaltarla come elemento simbolo della città; realizzazione di un museo virtuale esperienziale con realtà aumentata sulla Rovigo antica (ad esempio utilizzando le segrete dei giardini ora lasciate chiuse). Rovigo città della musica e dell'arte: il Conservatorio, i teatri e non solo. Utilizzo di spazi per esibizioni e istallazioni a cura di giovani artisti che troppo spesso non trovano spazio in una cultura “per pochi e di pochi”. Rovigo e le sue eccellenze: percorsi di studio per la conoscenza e la valorizzazione di persone che hanno portato lustro alla città.
- Le piazze abitate. La piazza è luogo di vita. Realizzeremo un progetto permanente di animazione delle piazze cittadine, degli spazi cittadini, del Corso del Popolo e dei centri frazionali, che non sia solo finalizzato ad alcuni mesi estivi ma che guardi a tutto l’anno in sinergia con gli operatori commerciali, con le istituzioni culturali e con l’associazionismo del territorio. A gennaio programmazione annuale certa di eventi culturali e manifestazioni, sia per il centro storico che per le frazioni e, soprattutto, promozione e pubblicità a disposizione di tutti.
- Ridare vita alla nostra storia. Non basta riqualificare. Se un monumento è utilizzato vive. Le tante associazioni, realtà virtuose presenti a Rovigo, possono essere protagoniste di un percorso di rigenerazione e riappropriazione di luoghi in modo da farli diventare centri di interesse perché attivi e aperti all’intera comunità
- Gli spazi per la creatività. Aumenteremo i luoghi dove sviluppare mostre, rappresentazioni teatrali, cineforum, concerti, festival, conferenze, incontri pubblici, residenze d’artista, workshop, laboratori, corsi di formazione, biblioteche, emeroteche e videoteche, internet point con aree wi.fi, servizi di ristorazione. Nuovi spazi culturali multifunzionali, tutti caratterizzati da un forte legame con il territorio, che diventano punto di riferimento di un’offerta culturale innovativa e assumono il ruolo di protagonisti nelle strategie di sviluppo locale.
