“Serve una analisi attenta e approfondita, che vada oltre strumentalizzazioni da campagna elettorale, individui le origini del problema e tuteli i tanti posti di lavoro che As2 garantisce, oltre che, ovviamente, la legalità delle procedure pubbliche”.
E’ così che Federico Frigato, candidato sindaco della lista civica Rovigo Si Ama alle prossime elezioni amministrative dell’8 e del 9 giugno, interviene sulla questione della società partecipata dai Comuni del Polesine, che si occupa di servizi tecnologici e informatici e alla quale il Comune di Rovigo ha deciso di non rinnovare i servizi di gestione del servizio autovelox e del servizio contravvenzioni. Decisioni che peseranno per un sesto circa del fatturato.
“Nella vicenda – spiega Frigato – quello che colpisce è soprattutto la tempistica. Ossia: se effettivamente c’era un problema tanto grave da essere di ostacolo, come sostiene il Comune, nonostante pareri contrari, al rinnovo degli affidamenti, per quale motivo non è stato affrontato e risolto nel corso della legislatura, invece di esplodere solo negli ultimi mesi, quando, guardacaso, è divenuto insanabile il contrasto tra le diverse anime dell’amministrazione?”.
“Il ruolo della politica, ed è quello che dovrà accadere con la prossima amministrazione, è esattamente quello di intervenire in situazioni complesse, risolvendole nell’interesse della legalità e del territorio, con un metodo nuovo rispetto al passato, basato sulla concertazione e sulla condivisione delle scelte per il bene pubblico. Ora, se sul fronte legale, per quanto concerne il ‘caso As2’, come abbiamo visto ci sono pareri discordi, appare invece nozione di senso comune il fatto che una società del territorio, facilmente raggiungibile e contattabile, che impiega decine di persone del territorio, partecipata dai Comuni del Polesine, sia senza dubbio un interlocutore più affidabile e preferibile a realtà esterne che potrebbero non dare la stessa disponibilità e le medesime garanzie”.
“A quanto capiamo – chiude il candidato di Rovigo Si Ama – il problema sollevato dal Comune non è di univoca interpretazione, dal momento che altre voci hanno dato un responso decisamente differente. A maggior ragione quindi colpisce che la questione sia deflagrata a nostro avviso ‘fuori tempo massimo’, laddove si sarebbe dovuta affrontare per tempo, garantendo da una parte assoluta trasparenza nelle procedure di affidamento di importanti servizi, ma, dall’altra, anche la maggiore tutela possibile di una società che è patrimonio del territorio. A patto, ovviamente, di essere interessati e disposti a battere la strada della condivisione e della concertazione, mettendo al primo posto il bene pubblico. In questo senso, sposiamo le posizioni dei sindacati, che onestamente non vediamo come sostenitori di presunte procedure illegali: siamo convinti, come loro, che una strada ci sia”.
