La squadra che sta col candidato sindaco: “Puramente civici, sappiamo quello che serve”
Una squadra di 32 persone “accomunate dall’entusiasmo e dall’emozione, dall’amore per Rovigo”. Ieri la presentazione della lista Rovigo Si Ama, che sostiene, alle elezioni dell’8 e del 9 giugno, Federico Frigato come sindaco.
“Le ultime tre amministrazioni sono finite anzitempo, portando al commissariamento - ha detto Frigato - Questo ci dice che è il momento di mandare al governo della città una forza puramente civica, libera e abbia le mani libere per fare quello che serve davvero per una città oggi in decadenza”.Ieri in piazza Vittorio Emanuele c’era tutta la squadra. Oltre al candidato sindaco i candidati consiglieri: Nazzareno Balduin; Gianmarco Barabesi; Andrea Battizocco; Michele Beccati; Federica Bernardi; Matteo Boreggio; Ivo Braggion; Bruno Candita; Margherita Cestarollo; Fabrizio Galetto; Cristian Galuppi; Monica Garbo; Marina Lombardo; Fabio Maestri; Lisa Marangoni; Barbara Mazziero; Davide Munerato; Lorella Negrello; Alberto Osti; Lino Padoan; Anna Pastorello; Luigi Paulon; Giovanna Pianese; Andrea Rondanin; Ennio Rossin; Deborah Salvan; Vittorino Sasso; Cristiano Sgardiolo; Lara Steffenel; Michela Tiziani; Linda Zanotto; Mahdalyna Zeycan.
Tra le proposte per la città: “Sportelli di supporto dedicati a chi voglia intraprendere una attività, investendo sulla città, per snellire le pratiche burocratiche che, spesso, come si è visto anche di recente, sono in grado di mettere in fuga e scoraggiare tanto il piccolo esercente quanto grandi realtà aziendali. Ma anche punti di riferimento certi per i cittadini che necessitano di risposte e servizi o che vogliano organizzare attività o manifestazioni”. E ancora: “Una programmazione di eventi su base annuale; una rinnovata attenzione alle frazioni, con un assessore dedicato con capacità di spesa, la reistituzione delle consulte, col ricevimento del sindaco previsto anche nelle frazioni”.
Frigato propone pure “una attenzione prioritaria all’inclusione, con progetti che aiutino gli ultimi e i bisognosi, realizzando, per esempio, un grande polo sociosanitario e assistenziale a Casa Serena, che deve essere rivitalizzata e valorizzata”.
Poi l’attenzione per la cultura “che non deve essere limitata alle grandi mostre a Palazzo Roverella, ma in grado di attingere al grande serbatoio di potenzialità ancora inespresse e non sfruttate della città, partendo dalla creazione di un marchio identitario in ottica turistica e passando poi, per esempio, per la visitazione vera e duratura del complesso delle Torri”. Infine la realizzazione dell’ideale della “smart city, un progetto nel quale tecnologia e innovazione vengano applicate all’organizzazione dei servizi nel capoluogo, per renderlo vivibile ed efficiente: dai trasporti, alla pubblica illuminazione, a tutti gli aspetti della quotidianità”.
